Per vincere le elezioni non basta riempire le piazze: la campagna elettorale è fatta di tanti altri elementi. Vi segnalo sul sito dell'Huffington Post una mia intervista su Grillo, il Pd e il ruolo delle manifestazioni di piazza nella campagna elettorale. Buona lettura!
"Grillo riempirà San Giovanni? E allora? La piazza è molto, ma non basta". Dette da un politico qualsiasi, parole così scivolerebbero via rapidamente. Ma pronunciate da chi, di piazze, ne sa qualcosa più degli altri, il valore è diverso. Achille Passoni, ex segretario confederale Cgil e senatore Pd, da quel lontano 23 marzo 2002, quando il sindacato guidato da Sergio Cofferati organizzò l'imponente mobilitazione in difesa dell'articolo 18, si porta ancora addosso l'etichetta di "Mister tre milioni". Quanti, allora, riuscì a radunare al Circo Massimo. Oggi però i tempi sono cambiati. Ed è freddo sull'appuntamento di stasera, quando Beppe Grillo probabilmente riempirà Piazza San Giovanni, luogo simbolo della sinistra.
Ma come, lei che è "l'uomo delle piazze", ora sottostima la portata dell'appuntamento di questa sera?
Non ho cambiato idea negli anni. La piazza è un elemento fondamentale. Ma nel caso di Grillo non basta. Puoi girare tutte le piazze d'Italia, puoi anche riempirle da Nord a Sud, ma se poi un secondo dopo la fine del tuo comizio non sei disposto a parlare con nessuno, la tua "piazza" non è più un luogo molto democratico.
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